Gli analisti si aspettavano un dato al 3,1%, dal 3,3% di maggio. Gli analisti prevedono un taglio a settembre con una probabilità del 93%. Il presidente della Fed Jerome Powell ha evidenziato nei giorni scorsi le minori pressioni sui prezzi dal mercato del lavoro.
L’inflazione Usa è scesa al 3% a giugno, con una flessione maggiore rispetto alle attese degli economisti che si aspettavano un dato al 3,1%. A maggio il carovita misurato dall’indice Cpi (Consumer Price Index) era al 3,3%.
Il dato core, al netto di cibo ed energia, è calato al 3,3%, mentre gli operatori prevedevano lo stesso valore di maggio (3,4%).
A livello mensile l’inflazione complessiva è calata dello 0,1% a giugno (invece del +0,1% atteso), mentre la parte core è salita dello 0,1% (invece di +0,2%).
Taglio dei tassi atteso a settembre
Gli analisti ora prevedono un taglio dei tassi da parte della Fed a settembre con una probabilità del 93%, in netto rialzo rispetto al 72% mostrato prima della pubblicazione del dato sull’inflazione. I mercati inoltre scommettono su un secondo taglio a dicembre e un terzo a gennaio.
Il presidente della Fed Jerome Powell ha aperto la strada a un taglio dei tassi nei giorni scorsi nella testimonianza al Congresso, sottolineando che il raffreddamento del mercato del lavoro è un segnale di una minore pressione inflazionistica.
Powell ha aggiunto che la banca centrale finora ha compiuto «notevoli progressi» nella discesa dell’inflazione verso l’obiettivo del 2%, ma ha precisato che serviranno «ulteriori dati positivi» prima di ridurre i tassi dall’attuale forchetta 5,25-5,5%, il livello massimo da 23 anni.
Fonte: Milano Finanza (https://www.milanofinanza.it/news/inflazione-usa-tassi-fed-powell-202407111440557739)