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12 Maggio 2025

ENERGIE RINNOVABILI, AREE IDONEE INDIVIDUATE SOLO DA TRE REGIONI

A cinque mesi dalla scadenza prevista dalla legge per l’approvazione, da parte delle regioni, di norme regionali per il recepimento del decreto sulle aree idonee a ospitare le fonti rinnovabili, solo tre hanno portato a compimento l’iter approvativo. Si tratta della Sardegna, che ha vietato l’istallazione delle FER sul 99%del territorio, dell’Abruzzo e del Friuli Venezia Giulia.

Altre 4 invece hanno presentato proposte di legge, che devono completare ancora l’iter e sono: la Calabria, la Puglia, la Toscana e la Lombardia. Tra le regioni restanti non sono state presentate proposte di legge. Su tre regioni mancano del tutto informazioni rispetto alle altre e sono: la Liguria, la Campania e la Basilicata. Il percorso tortuoso e a rilento da parte degli enti territoriali per l’individuazione delle aree nelle quali l’iter approvativo degli impianti può essere accelerato, dipende anche dalle impugnative fatte da operatori su articoli del decreto Aree Idonee e l’attesa da mesi che il Tar emetta sentenza. Il ministro dell’ambiente aveva scritto una circolare alla fine del 2024 nella quale aveva informato le amministrazioni locali che il dicastero non avrebbe fatto ricorso ai poteri sostitutivi per emanare norme al posto delle regioni inadempienti. Tutto è rimasto sospeso per mesi e il Consiglio di Stato ha sospeso il comma del Decreto Aree Idonee che lasciava potere alle regioni di definire non idonee le aree stabilite invece come idonee dalle leggi del 2021 (art 20 comma 8 del dlgs 199/2021): queste sono le aree industriai dismesse, le cave, le aree lungo le autostrade e le ferrovie.

La Sardegna è la prima regione a legiferare in materia ed ha definito il territorio per il 99% non idoneo per impianti rinnovabili che possano beneficiare di un iter approvativo accelerato. “ Se si guarda alle norme varate in Abruzzo, in Friuli ed altre proposte di legge come quelle presentate in Calabria, in Puglia, in Toscana e in Lombardia, emerge una rilevante attenzione alla tutela del paesaggio e dell’agricoltura, ma non sembra ci sia invece pari attenzione alle funzioni delle energie rinnovabili e del fotovoltaico, per contenere i costi dell’energia”, osserva Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, l’associazione del settore delle rinnovabili. Secondo Viscontini:” Ci sono molti paletti”.

In molte leggi e proposte di legge c’è un’attenzione evidente al ruolo dei Comuni. La Sardegna ha previsto che i comuni possano proporre la trasformazione di un’area non idonea in area idonea. Il decreto proposto dalla Toscana prevede una ripartizione tra i comuni degli obiettivi di istallazione delle rinnovabili. La norma varata dalla Lombardia pone attenzione al ruolo delle rinnovabili per contenere i costi dell’energia: è stato introdotto un obiettivo di potenza istallata che è del 60% più elevato rispetto a quello previsto dal decreto Aree Idonee. Il Veneto prevede che ogni comune abbia come obiettivo almeno un kilowatt di potenza istallata per ogni abitante, mentre in Piemonte si è preferito individuare le aree non idonee sia per il fotovoltaico che per l’agrivoltaico. Commenta Visconti: “Abbiamo l’impressione che il mondo industriale stia mostrando una comprensione dell’utilità delle fonti rinnovabili e del fotovoltaico per contenere i costi dell’energia elettrica, per stabilizzarli e non essere esposti agli shock. Questa consapevolezza dovrebbe essere diffusa e condivisa”.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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